EF07 FERRARI 250 GTO 62 ( telaio 04153 )
( I ) Nel triennio 1962-64 il Garage Francorchamps acquistò ben sette vetture Ferrari 250 berlinetta GTO, sei con carrozzeria in versione 62 ed una in versione 64. Quella contraddistinta dal numero di telaio 04153 di colore argento metallizzato fu la terza a giungere a Bruxelles all’inizio del 63 e si comportò subito ottimamente giungendo quarta assoluta alle 24 ore di Le Mans. Ma la sua miglior prestazione la ottenne l’anno successivo al Tour de France: condotta da Lucien Bianchi e da Georges, detto “Jojo”, Berger si aggiudicò la prestigiosa maratona in terra francese davanti a ben sette altre GTO e sgominando un lotto di 117 avversari ben agguerriti, come le Ford Cobra Coupè, nessuna delle quali giunse al traguardo, seppur guidate da piloti esperti già vincitori in edizioni precedenti con berlinette di Maranello. La gara prevedeva sei tappe, da Lille a Nizza, otto corse in salita, otto corse in circuito tra i quali quello di Monza ed una prova di regolarità a media cronometrata. Per la Ferrari fu la decima vittoria al Tour de France, di cui nove consecutive, primato mai più eguagliato da nessuna altra casa costruttrice. A puntualizzare la Scuderia di appartenenza, l’Ecurie Francorchamps appunto, venne dipinta una striscia gialla, il colore del Belgio, che attraversava il muso della vettura da un lato all’altro. L’anno successivo invece la livrea divenne interamente gialla. Questa berlinetta corse attivamente sino alla fine degli anni sessanta, terminando la sua carriera agonistica nell’assolata terra di Spagna. Come tutte le sue consorelle della serie GTO è stata gelosamente coccolata e conservata sino ad ora; recentemente ha ritrovato la livrea con la quale vinse il Tour del 64 ed occasionalmente sgranchisce il dodici cilindri nell’Historic Challenge.
(GB) In the three-year period between 1962 and 1964, the Garage Francorchamps acquired a total of seven Ferrari 250 Berlinetta GTOs, six with the ’62 version body and one with the ’64 version. The one in metallic silver with chassis number 04153 was the third to reach Brussels at the start of ’63, and it conducted itself superbly from next the start, reaching overall fourth at the Le Mans 24 Hours. But its best performance came the following year at the Tour de France: driven by Lucien Bianchi and Georges “Jojo” Berger, it won the prestigious French marathon in front of seven other GTOs, triumphing over a set of 117 very tough adversaries, like the Ford Cobra Coupés, none of which reached the finishing line though piloted by expert drivers who had already won previous editions in Maranello berlinettas. The race involved six stages, from Lille to Nice, eight uphill stretches, eight circuits including Monza, and a timed regularity test. It was the tenth Tour de France victory for Ferrari, with nine consecutive wins, a record never equalled by any other manufacturer. To make clear which stable it belonged to, namely the Ecurie Francorchamps, the car was painted with a yellow stripe, the colour of Belgium, which crossed the nose of the car from one side to the other. The next year, however, the livery became entirely yellow. This berlinetta was raced actively until the end of the 1960s, finishing its competitive career in sunny Spain. Like all its sisters in the GTO series it was jealously cared for and carefully preserved to the present day. Recently it returned to the livery in which it won the ’64 Tour and occasionally it gets a chance to exercise its twelve cylinders in the Historic Challenge.
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